La caffeina fa male? Le risposte della scienza

effetti caffè

Il caffè è tra le prime tre bevande più consumate al mondo. Insomma è chiaro quindi come il comprendere con chiarezza se la caffeina nuoce o no alla salute diventa molto importante.

Si leggono mille articoli che parlano di come la caffeina sia molto nociva per l’ organismo e dall’ altra parte si leggono mille articoli che parlano di come invece la caffeina non sia nociva, anzi sembra pure che dia dei benefici?

Ma dove sta la verità? Come sempre la verità sta nel mezzo.

Vediamo di risolvere una volta per tutte questo dubbio.

Pensate che i primi esperimenti per capire se il caffè faccia male o no risalgono al secolo 18esimo in cui Re Gustavo III di Svezia fece somministrare a vita tra tazze di caffè al giorni a due prigionieri per vedere che gli eventuali effetti collaterali.

Poi ovviamente gli esperimenti e le ricerche si sono molto evolute fino ad arriva ai giorni d’ oggi.

La ricerca ha scoperto come la caffeina contenuta nel caffè in pochi minuti si diffonda nel corpo ed arrivi al cervello e si lega ai recettori dell’ adenosina. Ecco quindi il motivo per cui il caffè fa passare la stanchezza e la sonnolenza. Il picco della caffeina lo si ha dopo circa 45 minuti e scompare nelle successive 3 5 ore. Solitamente il corpo abituato a ricevere caffeina dopo questo lasso di tempo ne sente nuovamente il bisogno.

I recettori nominati prima sono anche responsabili della dopamina che regola il senso del piacere e del buonumore. Quindi chi beve il caffè sente anche una sensazione di benessere.

La dopamina però è coinvolta anche nelle dipendenze. Bisogna però chiarire che alcool e droga modificano il livello di dopamina mentre il caffè ne cresce solo la sensibilità.

Questo “risveglio” che la caffeina da nel cervello è molto benefico, tanto che aiuta a proteggersi dalle malattie come Alzheimer e parkinson.

Ovviamente i benefici si hanno se non si supera un certo dosaggio, se lo si supera le controindicazioni superano i benefici. La dose ottimale è di tre tazzine al giorno. Ovviamente in soggetti con salute ottimale.

 

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