Quando un selfie può uccidere

I selfie fanno ormai parte della quotidianità.

Basta anche solo fare una passeggiata per strada per rendersi conto di quante persone sono li con il telefono in mano a farsi una foto per poi pubblicarla sui vari social network.

Si potrebbe parlare addirittura di una tendenza virale che si fa mano a mano sempre più forte.

Purtroppo ora vi dovremmo parlare di una statistica molto negativa riguardo a questi tanti selfie.

Infatti ci sono state persone che per fare il selfie perfetto, il selfie memorabile, il selfie più strabiliante di tutti ha perso la vita.

Pensate che dal 2011 sono morte ben 259 persone proprio per questo motivo. Morti del tutto evitabili. Senza contare a quelle morti che forse non state ritenute causate da un selfie, ma che in realtà lo erano.

Gli studiosi hanno dato persino un nome a questo triste fenomeno: il selficidio.

Un esempio recente è la donna morta per una caduta dal balcone del 27° piano di un edificio per farsi un selfie panoramico e spettacolare.

Ma non solo questo tra gli episodi.

Le statistiche poi parlano chiaro. Il 30% delle persone morte per selficidio avevano meno di 30 anni.

Il 72% di loro era appartenente al sesso maschile.

Ovvio che non è il selfie in sé che ha causato la morte di queste persone. Ma è il comportamento e l’idea che sta dietro al selfie.

La smania di avere tantissimi mi piace e commenti alla foto fa fare anche scelte troppo azzardate.

Si è sempre alla ricerca dello scatto perfetto dimenticando molto spesso la sicurezza e la propria incolumità.

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