Moltissime le attrattive italiane che portano milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Arte, musica, storia, cultura, cucina. Ogni singolo aspetto del Bel Paese, ma anche del resto del mondo, valgono sicuramente la pena di essere scoperti ed ammirati.
In questo articolo vogliamo approfondire il vino di cocco. Un tipo di bevanda che sta conquistando consensi e pareri positivi a destra ed a sinistra.
Il vino di cocco è originario dei paesi africani, ma anche da alcune zone dell’India.
L’Italia se ne è perdutamente innamorato, tanto che si sta diffondendo sempre in più città.
Ma da dove viene questo vino?
In pratica, è il risultato della fermentazione della linfa della palma.
E’ una bevanda leggermente alcolica con un sapore un po’ acidulo.
La linfa estratta dalla palma diventa vino di cocco già dopo nemmeno 24 ore. Ecco quindi che è davvero facile trovarla.
Ma questa fermentazione subisce meccanismi artefatti ed artificiali?
Certo che no.
Il vino di cocco diventa tale grazie all’alta percentuale di zucchero interno alla linfa che, con le alte temperature, innesca una fermentazione del tutto naturale e veloce.
E’ proprio la sua facile estrazione e formazione che ha portato ad una diffusione su grande scala.
Dall’Africa e dall’India sta piano piano conquistando tutti i paesi limitrofi, ed anche quelli oltre mare.
Un esempio lampante è sicuramente l’Italia.
Se ancora non lo avete visto in commercio state pure tranquilli perché non mancherà molto che arrivi anche nella vostra città.
Poi, ovviamente, non vi resterà che assaggiarlo ed esprimere il vostro parere.
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