Riapre al pubblico la forra di Ponte alto, meglio conosciuta dai trentini come l’“Orrido”. Per motivi di sicurezza la forra sarà accessibile solo se accompagnati da una guida con servizio a cura dell’Ecomuseo dell’Argentario.
Si tratta di uno degli interventi più attesi dalla città. Infatti le opere per mettere in sicurezza l’accesso a questo canyon straordinario non hanno una valenza solo circoscrizionale, ma comunale e provinciale: questo è un sito straordinario, dal punto di vista naturalistico e turistico, che sarà molto frequentato da trentini e turisti. L’orrido è il tipico sito da cartolina, che vale il viaggio perché regala nello stesso tempo bellezza (quella della natura più aspra), emozioni (l’emozione dell’altezza, del vuoto, della verticalità), conoscenze scientifiche e storiche, se è vero che le “serre” (gli sbarramenti) costruite per mitigare la forza dell’acqua sono ancora in parte quelle di Cristoforo Madruzzo.
Per l’Assessore comunale alla cultura Andrea Robol: “Le difficoltà per arrivare all’apertura di oggi non sono state poche: difficoltà tecniche, visto che montare un cantiere qui dentro è già un’impresa, e difficoltà economiche, con i finanziamenti che sono stati prima stanziati poi congelati poi ripristinati. Però ora ci siamo, grazie all’impegno e alla tenacia di tutti. Voglio perciò ringraziare la Provincia, con i Bacini imbriferi montani, che non ha mai abbandonato il progetto. La Circoscrizione, che ha pungolato quando serviva pungolare. L’Ecomuseo dell’Argentario che ha preparato un progetto per la gestione e la fruizione dell’orrido, l’Apt che si farà carico della promozione del sito, il Muse che valorizzerà gli aspetti scientifici di questo scenario spettacolare. Anche in questo caso, ci siamo resi conto che nessun progetto può decollare senza la collaborazione di tutti, che è stata fondamentale per arrivare fin qui e sarà fondamentale per far diventare l’orrido uno dei luoghi simbolo di Trento, l’emblema di una città ricca di attrattive, storiche e nturali.”
L’Assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi invece ha insistito sull’importanza di un corretto rapporto tra uomo e ambiente: “Il Servizio bacini montani ha un ruolo fondamentale perché non solo garantisce la manutenzione di centinaia di opere idrauliche sparse sull’intero territorio provinciale, fondamentali per la sicurezza, ma anche, come nel caso di Ponte Alto, ne favorisce l’accesso. Il Trentino è un esempio di corretta gestione del territorio, contesto in cui l’uomo si inserisce in maniera sostenibile in un ambiente naturale unico. La città di Trento e l’intero Trentino si riappropriano di un luogo importante, dove la bellezza delle forme, create nei millenni dalle acque del torrente Fersina, incontra l’ingegno dell’uomo che qui, fin dal 1500, ha creato i primi esempi di opere idrauliche in Italia e in Europa. In questo contesto assume ancora maggiore valore l’intervento portato avanti dagli uomini del Servizio bacini montani che ha permesso di mettere in sicurezza il luogo ed i manufatti. Oggi l’orrido è nuovamente aperto alla comunità e agli ospiti del Trentino grazie alla collaborazione tra Provincia e Comune di Trento”.
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