Ospite lo scrittore Martin Pollack

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Ospite a Bolzano su iniziativa del Centro Pace del Comune

Il Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha ricevuto in municipio Martin Pollack uno dei maggiori scrittori mitteleuropei, ospite a Bolzano per una serie di incontri promossi dal Centro Pace del Comune.

Comunicato stampa Centro Pace
Per Claudio Magris è il più importante scrittore mitteleuropeo: Martin Pollack è autore di libri-reportage di grande tensione narrativa sull’Europa che vive fra passato e futuro e che ha sperimentato una revisione radicale della propria geografia e dei propri paesaggi (contaminati). Gli ultimi due libri, editi da Keller editore sono stati giudicati come dei capolavori, “Paesaggi contaminati” e “Galizia”.
Basterebbero queste parole di Claudio Magris per spiegare l’importanza dell’incontro a Bolzano con lo scrittore austriaco Martin Pollack nell’ambito del ciclo del Centro per la pace “La traccia dell’altro”: «Un grande scrittore – scrive nella prefazione al libro Paesaggi contaminati Claudio Magris – cui si devono alcuni dei più originali e vivi libri sulla Mitteleuropa, che scava nelle incantevoli bellezze dei paesaggi e ne scopre le cicatrici e le ferite nascoste, riporta alla superficie e alla coscienza le tante vittime della violenza della Storia, vittime senza nome sepolte nell’oblio. Porta alla luce il dolore, l’ingiustizia e la colpa che sempre si è cercato di nascondere. Una grande letteratura che è ricerca, pietas, memoria ritrovata, atto d’accusa e giorno del Giudizio».
Pollack si racconterà al pubblico bolzanino in un dialogo con il giornalista, editorialista, Gabriele Di Luca e sarà l’occasione per cercare di capire la mappa di un’Europa abitata da morti che ancora gridano, da voci che ancora strillano, da memorie che ancora denunciano, da storie mai ascoltate. Sotto la sabbia della postmodernità liquida, ci sono oscure vicende conficcate nella roccia della modernità europea sui cui ancora non si è discusso, su cui ancora non si è elaborato, su cui ancora non si è indagato. Come sull’onda di una grande narrazione, con gli strumenti di un suo maestro (Pollack è il traduttore in tedesco dell’opera del reporter polacco Ryszard Kapuscinski) lo scrittore austriaco ci riconsegna una nuova mappa europea. Lo ha fatto con il libro “Paesaggi contaminati”, ma anche con lo splendido reportage sulla Galizia seguendo i passi di Joseph Roth e Bruno Schulz (entrambe le opere edite in Italia da Keller editore).
Martin Pollack è nato nel 1944 a Bad Hall e vive nel Burgerland e a Vienna. Scrittore e giornalista, è un gigante del reportage narrativo e uno dei massimi intellettuali austriaci viventi. Già corrispondente da Vienna e Varsavia per lo “Spiegel” tra il 1987 e il ’98, ha studiato slavistica e Storia dell’Europa Orientale, tradotto dal polacco e diffuso nel mondo tedesco l’opera giornalistica di Ryszard Kapuściński, firmato saggi e scritti come “Il morto nel bunker. Inchiesta su mio padre” in cui ha saputo misurarsi con i fantasmi degli imperi e dei nazionalismi mitteleuropei a partire dai vissuti (e dalle ombre) dei propri familiari. A queste geografie del passato guardano anche i recenti “Paesaggi contaminati” (2016) e “Galizia” (2017), due viaggi nel cuore del Vecchio Continente accomunati dal desiderio di strappare dall’oblio gli spazi e i vissuti di vittime senza nome e paesi scomparsi dalle mappe. «Viviamo in paesaggi contaminati – ha asserito l’autore -, per cui dobbiamo essere sempre pronti, lavorando nei campi o in un bosco, facendo un’escursione, ad imbatterci in qualcosa che a prima vista non riusciamo a decifrare. E che a uno sguardo più ravvicinato si rivela una testimonianza della storia recente».

 

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