I cibi più pericolosi

Quello che mangiamo è molto importante per la nostra salute in quanto è la benzina del nostro corpo.

Ecco quindi che dobbiamo sempre sapere l’ origine degli alimenti e dobbiamo avere la sicurezza che quello che stiamo mangiando sia sano e naturale.

Purtroppo al giorno d’ oggi si sentono spesso casi di contaminazioni, di agenti chimici, di micro tossine e metalli all’ interno degli alimenti e non è assolutamente una cosa da sottovalutare.

In base alle statistiche del 2016 è stata stilata una lista dei cibi più pericolosi a cui bisogna fare molta attenzione. Vediamola insieme.

  • Unione Europea. L’ Unione Europea ha stilato un limite massimo di quantità utilizzabile di pesticidi o altri prodotti. I paesi che però non fanno parte dell’ UE hanno dei limiti diversi quindi è bene fare attenzione a tutti quei prodotti che vengono dal di fuori.
  • Turchia. Il paese della Turchia è il paese con più notifiche negative per prodotti non conformi. Seguita dagli Stati Uniti, dalla Spagna, dall’ India e dalla Cina.
  • Pesce spagnolo. Il pesce spagnolo è davvero da tenere sotto controllo. Nell’ anno 2016 moltissimo del pesce spagnolo importato in Italia era ricco di mercurio e altri elementi dannosi per la salute.
  • Integratori USA. Gli integratori provenienti dagli Stati Uniti sono ricchi di sostanze vietate in Italia.
  • Frutta secca. La frutta secca proveniente dalla Cina è da sempre ricca di aflatossina, una sostanza dannosa creata dalle muffe ambientali.
  • Pollo. Il pollo proveniente dalla Polonia è stato vittima di moltissime contaminazioni nel 2016 quindi meglio evitarlo.

One thought on “I cibi più pericolosi”

  1. Le aflatossine (non le inesistenti aftatossine) sono micotossine prodotte da specie fungine appartenenti al genere Aspergillus, Fusarium, oppure da altre muffe. Le aflatossine sono altamente tossiche e sono ritenute essere tra le sostanze più cancerogene esistenti.
    In condizioni ambientali favorevoli le spore degli Aspergillus germinano e successivamente colonizzano le granaglie (cereali, legumi, semi oleosi) e la frutta secca, trasferedosi poi ai carboidrati derivati (farine).

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